La violenza annientata

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Cosa riempie la vita del mite? Da dove questi trova il suo coraggio? Da dove attinge la forza ‘sovrumana’ d’amare anche i suoi nemici? Ecco una domanda importante, poiché il mite capace di tanto possiede la chiave della pace. E, quando si possiede la chiave con la quale annientare la violenza, tutti i nostri problemi sono risolti. Non v’è infatti niente che noi desideriamo quanto la scomparsa della violenza, la risoluzione della lotta per la pace. Se può farlo il mite, perché non noi?

Dobbiamo avere il coraggio di varcare le frontiere dell’ego. Non è poi così difficile come pensiamo. E’ dunque così difficile nascere? Qui si tratta in particolare di una rinascita, del miracolo della nascita nella notte di Natale, la nascita d’una luce, cioè di una nuova comprensione nelle tenebre della nostra coscienza-ego limitata.

Poiché al di fuori della coscienza personale ordinaria v’è la Coscienza universale, che riempie l’intera creazione. Noi proveniamo anche da questa vita imperitura. Quando la Vita universale tocca la nostra coscienza, tutto il nostro cuore s’apre e percepiamo allora quello che non avevamo mai visto prima.

La prima cosa che vediamo siamo noi stessi; noi stessi così come siamo in realtà e non l’immagine che ce ne siamo fatta. Vediamo la casa scalcinata dove abitiamo, i valori illusori sui quali è stata edificata, i buchi e le fenditure attraverso cui soffiano le passioni, di qui, di là, da sinistra e da destra, dall’alto e dal basso.

Vediamo la vita mutevole e incostante dei sentimenti, in cui è talvolta implicato il nostro cuore. Vediamo le energie che provocano queste tensioni, suscitano dei blocchi, induriscono e chiudono il cuore, finché questo finisce per raggrinzirsi completamente e somigliare a una miserabile stalla. Vediamo il turbinio sfrenato dei pensieri dai colori sbiaditi che popolano la nostra atmosfera e il nostro cervello.

Tutto questo è rischiarato dalla fiamma della Coscienza universale, che tutto abbraccia e nulla esclude. Questa fiamma ci colma sempre più, nella misura in cui l’antica dimora della personalità viene smantellata. Questa fiamma conferisce anche la spada del discernimento, che va a intaccare e sciogliere tensioni, blocchi e limitazioni. Ogni durezza, asprezza, malformazione e degrado sono cambiati e trasmutati dall’energia più alta, dunque dalla più ardente.

Notate bene che le durezze, le limitazioni, le malformazioni non sono respinte ma percepite chiaramente e trasformate. Nell’universo non esiste niente che assomigli a un immondezzaio dove ammucchiare le personalità-ego abbattute. Le energie inferiori sono trasmutate, così come nell’ardore della fornace un pezzo di ferro arrugginito arriva a risplendere uniformemente da ogni lato, perdendo a poco a poco la sua forma.

Si raggiunge la serenità nell’istante stesso in cui si diventa miti. E’ il segno dell’energia universale del mondo senza spazio. Quando si è miti si scioglie ciò che è rigido, si allenta ciò che è teso, si abbattono i muri penetrando ovunque. Questo stato ha per sorgente l’Unità universale, nella cui forza è ristabilita la vera e unica funzione del cuore: l’amore, l’amore per tutti. E’ per questo che il cuore deve essere libero, indipendente, sempre aperto, senza alcuna riserva o esclusione.

L’amore risplende uniformemente, in ogni situazione, in ogni occasione, a ogni incontro. E’ l’espressione della perfetta comprensione di tutti i fenomeni della vita. In questa idea ogni barriera, ogni bene e ogni male scompaiono. L’amore è l’espressione d’una comprensione e d’una accettazione perfette di tutto ciò che è, comunque sia.